L'attore e regista apre la stagione 2015-26 del Teatro della Pergola, con uno dei testi più impegnativi di Bertolt Brecht
A sessant’anni dalla scomparsa di Bertolt Brecht, Gabriele Lavia gli rende omaggio allestendo 'Vita di Galileo', uno dei testi più complessi e affascinanti del drammaturgo tedesco. Lo spettacolo aprirà la stagione del Teatro della Pergola, e prosegue il percorso teatrale di Lavia dedicato alle questioni esistenziali, dopo 'I pilastri della società' e 'Sei personaggi in cerca d’autore'.
Un allestimento sontuoso, Lavia è affiancato in scena da 25 attori - che interpretano più di ottanta personaggi - e da tre musicisti della Scuola di Musica di Fiesole, che suonano dal vivo le musiche originali di Hanns Eisler. Lo spettacolo affronta il personaggio di Galileo attraverso il suo amore per la scienza, la sete di verità e la consapevolezza di come questa debba essere conosciuta e divulgata liberamente, senza i condizionamenti del potere.
Il Galileo brechtiano è figura umanamente ricca, moderna proprio perché, pur asserendo in modo geniale la verità contro l’ignoranza, la superstizione e il conformismo, resta sospeso nel dubbio che la verità non sia quella che sta osservando in questo riecheggiando Cartesio. Lo spettacolo segue Galileo dagli anni dell’insegnamento a Padova e del perfezionamento delle teorie copernicane, alla vecchiaia trascorsa nella penitenza dopo l’abiura, passando per gli studi a Firenze e il processo subito dall’Inquisizione. Uno spaccato di storia e di costume dell’Europa della Controriforma, dove la Chiesa tenta disperatamente di conservare quel potere che la cultura diffusa potrebbe strapparle.
Uno spettacolo dal profondo valore civile che, pur narrando vicende accadute quasi cinque secoli fa, è ancora fortemente attuale, incentrato com’è sull’importanza di difendere la conoscenza e il libero pensiero.
Da mercoledì 28 ottobre a giovedì 12 novembre.
www.teatrodellapergola.com